Hafra’At Hitmotetut hamoshava (Colony Collapse Disorder)
A volte la metafora non basta
Amos Holzman, Israele, 2021, 16’
Il Colony Collapse Disorder è un fenomeno anomalo che si verifica quando le api lasciano l’alveare senza una ragione apparente. Il viaggio, tra foresta e città, di due amibiguə amanti che cercano una breve fuga per preservare la loro unione.
Per il suo terzo cortometraggio Amos Holtzman sceglie una narrazione ambigua e al tempo stesso semplice, fatta di dialoghi concisi e immagini fortemente simboliche. Due giovani in servizio militare decidono di catturare delle api per farsi pungere e ottenere tre giorni di riposo insieme, lontano dalla base militare. I brevi incontri in ospedale, prima con un compagno di servizio ed in seguito con il dottore, ci fanno comprendere la realtà in cui vivono i protagonisti. Per vivere a pieno, oltre la sopravvivenza, sono necessari inganni di cui tutti sono al corrente, accettati ma non detti; che si tratti di tre giorni di riposo o del perseguire una relazione queer. I due amanti sono spogliati di segni di genere, scelta che rende le paure e il loro rapporto universali. La metafora delle api vuole accompagnare il pubblico nella comprensione di cosa significhi per le giovani e i giovani cittadini d’Israele la leva obbligatoria, la semplicità dei loro desideri: “finire questo falafel, cagare, e dormire con te tutto il giorno”. Ed è però proprio questa sospensione sul finale a rendere tortuoso l’accesso al senso del film, troviamo sì un forte messaggio politico nel desiderio di leggerezza dei due giovani ma la complessità della materia e l’amarezza di uno dei due volti lascia una sensazione di incompiuto che forse va oltre le possibilità della metafora scelta.
Camilla Zurru
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