Il festival si svolge presso l’aula consiliare del Comune di Sant’Antioco, in Corso Vittorio Emanuele 115, Sant’Antioco.
Le isole sulcitane si trovano a circa 90 km da Cagliari, sulla costa sud-occidentale della Sardegna.
La più grande, che ospita due centri abitati, Sant’Antioco e Calasetta, è unita alla terraferma da un ponte. Percorrendo l’istmo che la collega alla Sardegna, si lasciano a sinistra le saline di Sant’Antioco e a destra la Laguna di Santa Caterina, sulle cui acque tranquille si specchia il paese.
Tra un film e l’altro potrete visitare le meraviglie di un territorio ricco di storia e cultura. L’isola di Sant’Antioco è infatti uno dei centri turistici più apprezzati del Sulcis, grazie alle splendide coste, alle spiagge e alle cale che si alternano lungo tutto il suo perimetro. Fra le spiagge più frequentate si ricordano Maladroxia eCoaquaddus, sulla costa che si affaccia sul golfo di Palmas. Mentre sulla costa occidentale, Cala Sapone, Cala della Signora e Cala Lunga, con le loro scogliere, fanno la felicità degli amanti dello snorkeling. Sulla costa sud dell’isola particolarmente suggestivo è il promontorio di Turri, dominato dalla pittoresca Torre Cannai, che fu eretta nel 1757 dai piemontesi. Da questo tratto di costa sono ben visibili tre isolotti disabitati:
il Toro, la Vacca e il Vitello.
L’isola di Sant’Antioco conserva un patrimonio archeologico di valore inestimabile; abitata fin dall’epoca preistorica, si sono conservate molte testimonianze di questi insediamenti: oltre alle Domus de Janas e ai due menhir Su Para e Sa Mongia (“il frate e la suora”), di età prenuragica, sono stati censiti almeno trenta nuraghi (tra questi si segnala il complesso nuragico di Grutti ’e Acqua).
I Fenici vi fondarono la città di Sulky, l’odierna Sant’Antioco, e nel centro abitato è possibile visitare l’antico Tophet fenicio, uno dei meglio conservati in tutto il Mediterraneo. Di particolare interesse è la Necropoli punica e il Villaggio ipogeo, una serie di grotte scavate nella roccia che la popolazione locale, fino a meno di un secolo fa, utilizzava come abitazioni o cantine.

Al periodo della dominazione romana risalgono il ponte costruito sull’istmo alle porte del centro abitato, la fontana Is Solus e il mausoleo de Sa Presonedda. Non mancano le testimonianze dei primi insediamenti cristiani dell’isola: la Basilica di Sant’Antioco Martire e le Catacombe paleocristiane. La chiesa è una delle più antiche di tutta la Sardegna; fu eretta nel V secolo e la pianta originaria venne sostanzialmente modificata durante il XII secolo. Alle catacombe si accede direttamente dalla chiesa; esse conservano ancora la tomba del santo patrono, che si festeggia quindici giorni dopo Pasqua. Furono costruite intorno al I secolo sfruttando in parte le già esistenti tombe di impianto fenicio-punico e per diverso tempo furono utilizzate come rifugio dai primi cristiani dell’isola, vittime delle cruente persecuzioni dei Romani.
Il Forte Su Pisu, che domina dall’alto la cittadina e l’intera laguna, fu costruito per scopi difensivi nel 1812, durante il dominio sabaudo. Esso sorge al di sopra di un antico edificio fenicio e, nel 1816, fu teatro di una sanguinosa battaglia contro i pirati tunisini, che avevano tentato di invadere l’isola.
Tra i tanti motivi di interesse per scoprire la bellezza del territorio, c’è il bisso e la sua tessitura. Sant’Antioco è, infatti, l’isola in cui questa meravigliosa seta marina viene ancora lavorata dalle mani delle sapienti tessitrici. Le loro tecniche di ricamo fanno parte del nostro ricco patrimonio immateriale, tramandato di generazione in generazione. Ma non solo, nel 2005 è stato inaugurato il Museo Archeologico Ferruccio Barreca, che detiene una delle più prestigiose collezioni di reperti fenicio-punici al mondo, un luogo dal grande valore storico, che merita una visita insieme al Museo Etnografico, che offre una panoramica degli usi e costumi della Sant’Antioco del secolo scorso.