Presentato per la prima volta in occasione di Isreal, il festival di cinema etnografico del mediterraneo organizzato a Nuoro dall’ Isre ( Istituto Superiore Regionale Etnografico), La cena delle anime ha l’indubbio pregio di documentare un rito antico e misterioso che si tramanda da tempo immemore ed è purtroppo destinato all’oblio.
Con Questo lavoro Ignazio Figus, attivo nel campo della antropologia visuale presso lo stesso Isre, documenta il pasto serale che l’anziana Pasqua Goddi, ottantenne orunese, prepara con dedizione per i propri cari, nella convinzione che questi ritorneranno dal regno dei morti nella notte tra il primo ed il due novembre, per “cibarsene attraverso i sospiri”.
Nel solco di una tradizione millenaria, che affonda le radici nel paganesimo ed unisce indissolubilmente il cibo alla morte, ad Orune si celebra una liturgia solenne ma “scanzonata”, officiata dalla simpatica signora Pasqua: assieme ai canti, al cibo ed alle preghiere, ai defunti vengono offerti anche liquori e sigarette, a suggerire come i vizi che nel credo comune ci porteranno alla tomba possano essere il passatempo per chi dalla tomba ritorna.
Girato secondo i canoni formali dell’antropologia visiva, il corto racconta la liturgia intima ma solenne della preparazione della “cena per le anime” – la cui portata principale sono i “maccarrones de sos mortos” -, soffermandosi sull’ incessante e preciso lavorare delle mani della sinora Goddi, sulle rughe del suo viso e sui dettagli della sua casa, ingombra di oggetti e di ricordi.
La tagliente ironia della sacerdotessa stempera la serietà della cerimonia, filmata in un evocativo bianco e nero granuloso, e le luci fioche delle candele che illuminano la sua casa trasformano il tavolo in un altare e la cucina in un tempio.
Il valore de La cena delle anime è confermato dal secondo premio vinto alla rassegna cinematografica internazionale “Vittorio De Seta”.
Regia: Ignazio Figus
Fotografia e montaggio: Ignazio Figus
Suono e aiuto al montaggio: Antonio Marcovecchio
Produzione: Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna
Recensione di Simone Senis.
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