Di Luca Pinna
Nella giornata del 6 Dicembre 2019, all’interno del festival del cortometraggio “Passaggi d’Autore – Intrecci mediterranei”, si è tenuta, a partire dalle ore 10.00, la rassegna dedicata all’animazione e al mondo di Beatrice Pucci, animatrice esperta nelle tecniche della stop motion e della puppet animation. Assieme alla regista era presente, in rappresentanza della Cineteca di Bologna, anche Simone Fratini, che da anni si occupa di formazione cinematografica e in particolare di animazione all’interno del circuito scolastico. I due hanno presentato il cortometraggio “La Magia del riciclo”, frutto di un laboratorio di 4 giornate con i ragazzi della III C della scuola secondaria di primo grado Mannai di Sant’Antioco. Il cortometraggio aveva come tema centrale la sensibilizzazione al riciclo e alla cura per l’ambiente. I 50 secondi di animazione interamente realizzata dagli studenti, supervisionati da Beatrice Pucci, Simone Fratini e dal corpo docente, sono frutto di un’esperienza che ha formato i ragazzi e che li ha coinvolti sia artisticamente che emotivamente, e che ha sottolineato l’importanza che la scuola può avere nello sviluppo e nello studio della cultura audiovisiva, molto spesso tralasciata dalle istituzioni scolastiche statali.
La mattina è poi proseguita con la proiezione di alcuni cortometraggi diretti dalla stessa Beatrice Pucci. Il primo ad essere proiettato è stato “Appunti per un film sulla vecchiaia di Pinocchio”, un cortometraggio di 4 minuti, realizzato nel 2001, che racconta in modo grottesco e malinconico la vecchiaia del celebre personaggio creato da Carlo Collodi, attraverso una fotografia che punta molto su colori freddi e grigi, probabilmente simboli dell’età senile e delle sue conseguenze. È poi seguito “Soil is Alive”, che ha come tematica principale la sensibilizzazione ambientale; infatti ci mostra in maniera sempre molto grottesca, quasi Burtoniana, firma stilistica della regista, come l’uomo sia in grado di distruggere la realtà che ci circonda, spesso incurante di tutte quelle forme di vita a lui insignificanti. Molto interessante anche il corto “Apnea”, storia incentrata intorno alle vicende di un palombaro e alla sua tragica fine. Sul tema della famiglia e dei ricordi ad essa legati ruota invece “Tutto parla di te”, corto non diretto dalla Pucci ma al quale ha collaborato nella parte relativa all’animazione, trattandosi di un film a metà tra live action e puppet animation, che esplora la vita di una famiglia rivissuta tramite dei giocattoli rinvenuti da una donna in uno scatolone, che animandosi danno visione dei ricordi famigliari. Altro progetto interessante sono “Le nozze di Pollicino”, una sorta di fiaba per bambini che ruota intorno a buffi personaggi con fantasiosi copricapi che richiamano animali, e che hanno la missione di recarsi alle nozze di Pollicino, se non fosse per un lupo cattivo che sbarra loro la strada.
Il lavoro di Beatrice Pucci non è caratterizzato da un racconto classico e lineare; non è un cinema narrativo. L’autrice utilizza l’animazione in stop motion per comunicare delle sensazioni e dei messaggi visivi che giungono allo spettatore in modo inconscio.
È un modo di fare animazione diverso dai soliti prodotti rassicuranti e gioiosi, ma che anzi non teme di mostrare anche i lati più oscuri della vita e dell’animo umano, in modo da educare anche i più giovani ad affrontare le insidie della vita, senza chiudersi in una bolla di rassicurazioni, tipiche dell’animazione e delle fiabe moderne, soprattutto di stampo americano, ma tornando alle origini delle fiabe Europee, oscure ma dense di significato e non timorose di affrontare anche l’oscurità insita nell’animo umano.
Luca Pinna
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