Magic Alps è un film del 2018, per la regia di Andrea Brusa e Marco Scotuzzi. Unico film italiano in concorso alla 40° edizione del festival di Clemont- Ferrand, il festival del cortometraggio più importante al mondo, ha da subito riscosso una gran favore tra pubblico e critica, tanto da essere acquistato da Rai Cinema che si occuperà della vendita dei diritti di distribuzione via web e tv.
Ispirato ad un fatto realmente accaduto nel 2011, il film racconta la vicenda di un pastore afgano arrivato in Italia con la sua capretta per cercare asilo e del funzionario, interpretato da un inedito Giovanni Storti, che deve occuparsi del primo caso di un animale giunto in Italia come rifugiato.
Il corto ruota intorno alla tematica dell’immigrazione in modo originale, raccontando il dramma della nostra epoca sotto una nuova luce. La speranza di una vita migliore e la ricerca della felicità sono rappresentati dal pastore e dalla sua capretta, partiti assieme per raggiungere le alpi e vedere la neve, simbolo di rinascita. L’uomo non vuole separarsi dalla propria compagna, ha promesso che l’avrebbe riportata sulle montagne, trovando così uno scopo, quella spinta necessaria a proseguire il viaggio e ad affrontare le difficoltà che esso comporta. La burocrazia folle, ermetica, senza sentimenti viene invece rappresentata dai funzionari che ciecamente eseguono gli ordini impartiti loro da Roma, che in questo film sembra quasi un’entità staccata, fredda, che tratta esseri umani, e non, come numeri da schedare piuttosto e non come essere viventi con emozioni e speranze. Il personaggio di Giovanni Storti comprende la freddezza della burocrazia statale quando da Roma arriva l’ordine di sopprimere la capretta, colpevole di non avere un certificato sanitario, ma non può opporsi alle regole di cui egli è rappresentante. Può solo concedere al pastore di salutare degnamente la sua compagna di viaggio; in questo senso è emblematica la scene nella quale la sfera di cristallo con la neve, che il protagonista si è portato lungo il viaggio, si frantuma cadendo al suolo, simboleggiando la fine del sogno di raggiungere le alpi insieme alla sua amica. Il finale è un vero pugno sullo stomaco. Il pastore simula la neve con delle piume provenienti da un cuscino, lasciandole cadere sulla capretta e in questo modo cerca di mantenere la sua promessa, il minimo indispensabile per ringraziarla di avergli fatto compagnia e avergli dato uno scopo durante il viaggio. Un finale che commuove e che fa riflettere su quanto siano assurde certe regole, su come la burocrazia ignori totalmente i sentimenti. I migranti non sono numeri, sono persone, spesso hanno poco o niente, spesso hanno solo un animale domestico, che infonde loro coraggio, speranza e allieva la sofferenza che comporta lasciare la propria terra, pur di garantirsi un futuro.
Magic Alps (Id., Italia 2018) Regia: Andrea Brusa, Marco Scotuzzi
Cast: Giovanni Storti, Hassan El Aouni, Camilla Antoniotti, Fabio De Marco, Massimiliano De Mattia.
Sceneggiatura: Andrea Brusa, Marco Scotuzzi, Giuseppe Isoni;Montaggio: Alessandro Belotti Fotografia: Giuseppe Favali Musiche: Andrea Bonini.
Drammatico, 14 minuti.
Recensione di Luca Pina
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