Uno standard di bellezza
REGINETTA
Federico Russotto, Italia, 2022, 20’
Ciociaria, primi anni ‘50. Una giovane contadina viene scelta per partecipare alle selezioni di Miss Italia, ma le misure del suo corpo non sono quelle richieste dal concorso.. Sottoporsi a un terribile processo di trasformazione fisica sembra essere il prezzo da pagare per essere eletta Reginetta.
Vincitore in concorso della categoria “Intrecci Mediterranei”, Reginetta è il corto di diploma di un giovane regista del Centro Sperimentale di Roma. Federico Russotto si dimostra capace di padroneggiare il mezzo cinematografico per mettere in scena il disagio contemporaneo di lottare per avere un corpo femminile perfetto. Infatti ambientandolo ai primi anni ‘50, unico film storico in live action della categoria, vi è un tentativo di risalire alla matrice storica del problema.
La regia asciutta e a tratti asettica suscita un’empatia fisica con la protagonista torturata in nome della bellezza, sebbene, tuttavia, in alcuni momenti la scrittura metta alla prova la sospensione dell’incredulità dello spettatore nel tentativo, a volte goffo a volte funzionale, di unire il fantastico al reale.
Accompagnati da una fotografia gradualmente più cupa, come l’andamento drammaturgico, Reginetta sfrutta l’occasione di riflettere anche sull’intervento della modernità nelle comunità più semplici. Modernità che incide drasticamente sulla famiglia, sulle tradizoni, ma anche e sopratutto sugli stessi corpi fisici a cui si impongono canoni che prima di allora non erano ritenuti necessari e che ora appaiono irrinunciabili seppur irragiungibili.
Denise Maria Paulis
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